Schumacher, murale a Sarajevo
Dopo la fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, il Kaiser visitò i bambini feriti e stanziò fondi per progetti loro dedicati. Ora i ragazzi lo ripagano con quest’opera

Michael Schumacher non è un nome come un altro. E non solo per i meriti sportivi che si è guadagnato sul campo, ma anche per quelli umanitari. Campione dentro e fuori dalla pista, il sette volte iridato ha visitato Sarajevo due volte (nel 1996 e nel 1997) dopo la fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, per favorire la raccolta di fondi a favore dei bambini feriti e dar loro una gioia con foto e regali. Il tedesco, che oggi compie 53 anni, ha donato complessivamente 1,5 milioni di euro a beneficio di progetti per l’infanzia tra Sarajevo, Senegal e Perù. “Se i bambini di Sarajevo sono colpevoli solo perché sono bambini allora anche io sono un bambino di Sarajevo“, disse nel 1996 Kaiser Schumi.
A 25 anni di distanza, quando le condizioni di Michael sono nel più stretto riserbo dopo il tremendo incidente sulle nevi di Meribel il 29 dicembre 2013, quei ragazzi che grazie a Schumacher hanno ritrovato il sorriso vogliono ripagarlo a loro modo, con un bellissimo murale (in via di completamento) su un edificio del quartiere di Sarajevo in cui Schumacher fece loro visita.
