NEWS

Vita di Gilles in 10 scatti poco conosciuti

Sono passati 35 anni dall’8 maggio 1982, il giorno in cui Gilles Villeneuve con la sua Ferrari volava fuori dalla Terlamenbocht, la curva del bosco del circuito di Zolder dopo un contatto con la March di Jochen Mass, perdendo la vita. Ed entrando dritto nella leggenda, come era entrato dritto nei cuori di tutti i tifosi Ferrari e di tanti appassionati di Formula 1 fin dalle sue prime apparizioni in pista 4 anni prima. Anni costellati da successi striminziti (6 in totale), una discreta sfilza di errori e una sequenza molto più lunga di emozioni e tuffi al cuore. Una dedizione totale al demone della velocità e una generosità assoluta in pista, tale da trascurare quell’oscuro presentimento che attorno a Gilles, per sua stessa ammissione, ha sempre aleggiato: questi gli ingredienti base di un mito che invece di tramontare ha continuato a crescere, generazione dopo generazione, arrivando intatto fino a oggi.
Le immagini di quegli anni sono impresse nella memoria di chi ne è stato testimone, fosse anche solo davanti a un televisore, ma sono ben note anche a chi non c’era. Molte di quelle immagini, alcune delle più famose, sono al centro della strepitosa ricostruzione di quella vicenda umana e sportiva raccontata dalla mostra “Wow, Gilles” Noi ne abbiamo scelte alcune, tutte prese dalla mostra, per raccontare 10 cose che forse non tutti sanno su uno dei piloti in assoluto più conosciuti e amati nella storia della F1. I testi che seguono sono rielaborazioni e adattamenti di quelli scritti da Giorgio Terruzzi per la stessa mostra.
WOW, GILLES!

  1. La sua età: un dettaglio falsificabile
    Joseph Gilles Henry Villeneuve nasce alle sei del mattino del 18 gennaio 1950 a Saint Jean Sur Richelieu, Quebec, Canada. Una volta cresciuto e diventato pilota Gilles falsificherà l’anno di nascita sulla carta di identità sostituendo il 1950 con il 1952, lasciando inalterato il giorno: 18 gennaio. Obiettivo: allungarsi la carriera.
  2. Poteva diventare un musicista, poi sono arrivati i motori
    Seville Villeneuve, il padre, è un pianista e la musica è la prima passione del figlio. Gilles impara presto a usare il pianoforte di casa per passare alla tromba dimostrando una certa abilità. Il primo passo verso il destino che verrà risale al 1958 quando Seville acquista un furgone Volkswagen che diventa il primo veicolo guidato dal piccolo Gilles, col permesso di papà. Le prime esibizioni velocistiche hanno come co-protagonista la Pontiac Grand Parisienne acquistata sempre da Seville nel 1966 e utilizzata in segreto dal sedicenne Gilles. Scorribande notturne e primo incidente, la Pontiac distrutta.
  3. È stato campione del mondo
    Sì, ma sulla neve, non in pista. Complice ancora il padre che a fine anni ‘60 acquista una motoslitta. Gilles la elabora e comincia a gareggiare. I risultati sono presto eccellenti: Gilles vince prima il campionato del Quebec e poi nel 1974 il titolo mondiale diventando una celebrità nel suo Paese. Ma nel frattempo ha iniziato a correre anche in macchina, Formula Ford prima e Formula Atlantic in quello stesso 1974. Nel 1976 vince il primo titolo in Formula Atlantic. Bilancio: 9 pole position, 9 vittorie, 6 giri veloci su 10 gare.
  4. Un’avventura tragica, già alla seconda gara
    Dopo l’esordio con la McLaren a Silverstone nel luglio ‘77 Villeneuve a fine agosto firma con la Ferrari per il 1978. Ma dopo il burrascoso divorzio da Niki Lauda, Enzo Ferrari decide di affidargli subito la seconda auto per le ultime due gare del Mondiale ‘77. La seconda gara con la Ferrari si disputa in Giappone: 23 ottobre, Fuji Speedway.Gilles sta rimontando dopo una partenza dal ventesimo posto. Al sesto giro, all’ingresso della curva Devil, la sua Ferrari urta la Tyrrell guidata da Ronnie Peterson, il pilota preferito di Villeneuve. La macchina rossa si impenna, decolla e si abbatte in una zona occupata abusivamente da alcuni spettatori. Due di questi muoiono sul colpo. L’ingaggio di Villeneuve appare a molti come un gesto avventato.
  5. Andava veloce anche lontano dalla pista. A terra:
    Gilles, uno stile tutto acuti ed esagerazioni. Non solo in pista. Stabilisce un record del mondo ancora leggendario: 2 ore e 45 minuti (qualcuno dice addirittura 2h25’) da Montecarlo – dove sceglie di abitare quando diventa “Gilles” – a Maranello. Sono 432 km e l’auto è la sua Ferrari 308 rossa, sulla quale imbarca amici e colleghi per una volta e poi più. Terrorizzati, tutti.
  6. In Aria:
    Altra passione è l’aeronautica. Da vivere sempre a modo suo. Si compra un elicottero e lo usa abitualmente per i suoi spostamenti, si muove seguendo le strade dall’alto perché non sa come tracciare una rotta. Massimo divertimento: spegnere il motore sopra le Alpi per poi riavviarlo in caduta. Sempre nel terrore dei poveri passeggeri. Si impegna anche a prendere il brevetto da pilota civile, ma alla fine dovrà accontentarsi della famosa sfida con un F104 dell’Aereonautica Italiana battendo il jet in accelerazione sulla pista di Istrana.
  7. E in acqua:
    Se si tratta di velocità per Gilles va bene tutto. Auto, motoslitte, jet. E motoscafi. Sul suo Abbate fa montare motori talmente potenti da rendere lo scafo inutilizzabile per qualunque altro capitano. Partecipa a diverse competizioni di motonautica, in particolare sul Lago di Como, riuscendo anche a vincerne qualcuna.
  8. È stato a capo di un clamoroso sciopero dei piloti
    Nel gennaio 1982, alla vigilia del Gran Premio inaugurale in Sud Africa, Villeneuve insieme al nuovo compagno in Ferrari Didier Pironi (presidente dell’Associazione Piloti) e a Niki Lauda è a capo della clamorosa protesta dei piloti contro la Federazione Internazionale guidata da Jean Marie Balestre e l’associazione Costruttori guidata da Bernie Ecclestone. La causa: nuove regole che limitano la loro libertà di azione e di parola. Al giovedì mattina, primo giorno di prove ufficiali, tutti i piloti si presentarono al circuito ma invece di scendere in pista si barricano in un hotel di Kyalami per 24 ore. Balestre accetta di trattare. Lo sciopero viene revocato, i piloti vengono multati.
    Gilles Villeneuve con Nigel Mansell nei giorni dello sciopero in Sud Africa 1982
  9. Ha iniziato a morire 15 giorni prima di Zolder
    È il 25 aprile 1982. Il giorno del celebre tradimento di Didier Pironi. Sul podio del Gp di San Marino a Imola Gilles, nonostante il secondo posto, tace e fatica a controllarsi. È arrabbiato, deluso, tanto da non ritirare nemmeno il premio per il secondo classificato. Ce l’ha con il compagno Pironi, ce l’ha con la squadra. Forse dovrebbe avercela anche con la sorte: il caso vuole che quel giorno Mauro Forghieri, direttore tecnico della Ferrari, sia assente per ragioni di famiglia. Sono in molti a pensare che se ci fosse stato le cose sarebbero andate diversamente: l’ordine dal muretto di congelare le posizioni – Gilles primo, Didier dietro – sarebbe stato dato in maniera più chiara e Pironi non avrebbe avuto il coraggio di ignorarlo. Sono in molti a pensare – e Forghieri tra questi – che la morte di Gilles sia in qualche modo cominciata lì, due settimane prima di Zolder.
  10. Non ascoltò quell’ultimo consiglio che gli avrebbe salvato la vita
    È l’8 maggio 1982. Gran Premio del Belgio, Zolder. Qualifiche: Gilles è cupo, ancora nervoso per Imola, ha raggiunto il circuito con il suo elicottero. Solo Joann, sua moglie, è rimasta a Montecarlo per preparare la Prima Comunione di Melanie. Mancano pochi minuti alla fine delle prove. Pironi – proprio lui – segna un tempo migliore rispetto al suo. Un decimo e 15 centesimi di differenza. Forghieri richiama ai box Gilles: non ha più gomme per migliorare quel tempo. Se solo Gilles l’avesse ascoltato. Invece tenta comunque. Spinge. Forse perché non vuole darla vinta a Pironi. O forse solo perché è così che corre sempre, Gilles. Alla curva Terlamenbocht si trova davanti la March guidata da Jochen Mass. Velocità: 225 orari. La Ferrari tocca la gomma posteriore destra della March, decolla, un volo spaventoso prima di picchiare verticalmente a terra. Rimbalza, si disintegra. Gilles, insieme al volante e al sedile viene scagliato in aria. Piomba a terra tra le reti di protezione. Il casco è schizzato altrove. Sono le 13.52. La morte viene annunciata alle 21.12.

Fonte: redbull.com

#LIVEYOURFERRARIPASSION